Quali nomi non si possono dare a un neonato?

Recentemente si è letto sui giornali della vicenda di una coppia di genitori milanesi richiamati dal PM a distanza di oltre un anno dalla nascita della loro piccola, chiamata Blu, per modificarne il relativo nome ai sensi dell’art. 35 del Dpr 396/2000.

https://www.msn.com/it-it/notizie/italia/milano-chiamano-la-figlia-blu-genitori-convocati-dal-pm

Sul punto occorre precisare che la citata legge stabilisce precisi divieti ai nomi che possono essere dati ai bambini nati nel nostro paese. Ecco tutti i limiti alla fantasia dei genitori imposti dalle nostre leggi.

Ecco gli otto tipi di nomi che in Italia sono vietati per legge:
1) Nomi del papà, della mamma o dei fratelli: per evitare confusioni tra le varie identità, in Italia un bambino non può avere lo stesso nome del padre, della madre, dei fratelli o delle sorelle viventi. Vietata, per esempio, una dicitura che è molto comune anche negli Stati Uniti o in Brasile: quella di avere lo stesso nome del papà con la dicitura ‘Junior’.
2) Cognome al posto del nome: anche qui, viene posto un limite per evitare equivoci di identità.
3) Nomi ridicoli: sono assolutamente vietati i nomi che rimandano a soprannomi o a ingiurie, handicap o disgrazie. La novità, rispetto agli anni passati, è che l’anagrafe può respingere l’abbinamento di nome e cognome che se combinati possono suscitare ilarità.
4) Nomi di personaggi storici: severamente vietate le combinazioni come ‘Adolf Hitler’, ‘Benito Mussolini’, ‘Josif Vissarionovich Stalin’ e ‘Osama Bin Laden’. Il motivo è che anche questi nomi potrebbero creare vergogna e derisione nel piccolo.
5) Nomi della letteratura: per lo stesso motivo dei personaggi storici, non è possibile chiamare i proprio figli ‘Conte Dracula’, ‘Madame Bovary’, ‘Moby Dick’ o ‘Grande Gatsby’. Questa interpretazione potrebbe essere estesa anche ai personaggi del cinema e non solo: potete anche chiamare i vostri figli ‘Erin Brockovich’, ‘Hannibal Lecter’, ‘Joey Tribbiani’, ‘Laura Palmer’, ‘Stanis Larochelle’ o ‘Walter White’, difficilmente l’anagrafe accetterà queste soluzioni.
6) Nomi di fantasia: ci sono dei limiti anche a questo, per evitare ad esempio che i bambini possano chiamarsi ‘Doraemon’, ‘Bender’, o ‘Pollon’.
7) Nomi non corrispondenti al sesso del bambino: ovviamente, è vietato dare un nome femminile ad un maschietto e viceversa. Fanno eccezione alcuni nomi ambivalenti: Andrea, che in altre lingue è utilizzato generalmente come nome di sesso femminile, è quello più comune in italiano.
8) Più di tre nomi: molti genitori, accanto al primo nome, vorrebbero omaggiare il ricordo dei loro parenti (solitamente i nonni o i bisnonni). Non va dimenticato però che è possibile dare al bambino un massimo di tre nomi: gli altri non avranno alcun valore legale.

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