Tra le tematiche che toccano maggiormente la sensibilità della società attuale rientrano a pieno titolo i diritti degli animali.
Forse non tutti sono al corrente che esiste una Dichiarazione Universale dei diritti degli animali sottoscritta a Parigi il 15.10.1978 che non ha valore giuridico ma si propone di dettare un codice etico per il rispetto degli animali e dell’ambiente.
E in Italia? Nel nostro paese si assiste ad una fervente elaborazione giurisprudenziale circa il trattamento degli animali d’affezione.
Esiste una legge quadro la n. 282/1991 che tutela gli animali randagi tutelandone la vita e consentendone la soppressione solo per gravi e comprovate ragioni sanitarie.
La legge 189/2004 ha introdotto alcune fattispecie di reato quali la produzione e commercializzazione di pellicce di cani e gatti, maltrattamenti di animali e il divieto di organizzare spettacoli di combattimento tra animali
L’Italia con legge 189/2010 ha altresì ratificato la Convenzione Europea sulla protezione degli animali da compagnia:
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vieta di causare dolori e sofferenze a un animale da compagnia
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punisce chi lo abbandona
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ribadisce il diritto dell’animale ad essere curato
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sancisce il divieto di mantenere l’animale in cattività in presenza di segnali di non-adattamento
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stabilisce il limite di età a 16 anni per adottare un animale
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impone il divieto di intervenire chirurgicamente sull’animale se non per curarlo/sterilizzarlo (vietati il taglio della coda e delle orecchie, la recisione delle corde vocali, l’asportazione di unghie e denti)
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specifica la procedura di eutanasia vietando nel contempo metodi come l’annegamento, l’asfissia, l’avvelenamento.
http://www.lida.it/d-u-d-a/
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